Una delle operazioni più delicate nel corso della vita di un portale online è sicuramente il suo aggiornamento o il completo restyling.

Lato SEO rischia di diventare un’operazione a cuore aperto senza anestesia, insomma uno shock “mortale” per le visite che provengono dall’organico. Certo la risposta NON è affatto evitare l’update – rischioso perché si rischia di rimanere scoperti di fronte a falle conosciute – oppure mantenere il sito a un senso di amarcord anni ’90 che nemmeno la programmazione RAI.

L’evoluzione è un passo necessario. Di seguito voglio elencarti una serie di best practices buone per ogni tipo di CMS e/o gestione della criticità dell’aggiornamento.

Come affrontare l’update di un sito

Se stai aggiornando WordPress o Prestashop, hai la “sicurezza” di un CMS che è in grado di aggiornare i proprio plugin e i propri moduli (ma anche il proprio core) in modo semplice, senza dover necessariamente schedulare grossi interventi.

Certo, avere una copia di backup del sito e del suo database non è solo straconsigliato: è obbligatorio. Non puoi sapere a priori se possa sopraggiungere un conflitto fra elementi aggiuntivi o un problema con delle personalizzazioni che avresti potuto fare nel tempo.

Ci sono molti plugin, a proposito, che ti permettono di gestire facilmente i backup e nel caso tu stessi effettuando l’upgrade di un CMS proprietario (o lo avessi richiesto al developer) richiedilo sempre.

Vale anche la pena sviluppare un documento dove tracci i maggiori update del sito, in modo tale da poter analizzare vari dati utili (anche indirettamente) utili per la SEO: velocità – e quindi conseguente user experience – controllo di codice per i plugin non aggiornati da tempo (sia mai qualche elemento malevolo…)

Come affrontare il restyling di un sito

Quando un sito cambia totalmente pelle (magari cambia anche struttura perché si passa ad un altro CMS) la situazione si complica, e non di poco. Bisogna valutare tutta una serie di elementi che solitamente non vengono toccati da un “semplice” aggiornamento, la struttura dell’informazione su tutti.

Cosa intendo? Sicuro, ad esempio, che le URL rimangano identiche a quelle già indicizzate? Basta una disattenzione, o l’assenza di un occhio SEO dietro, ed ecco che un ottimo restyling grafico e/o di backend si trasforma in una Caporetto del posizionamento.

Mi sono capitati siti con un crollo del traffico verticale all’urlo di “siamo stati penalizzati!” per poi vedere che in realtà le pagine che portavano visite erano state accorpate  e/o eliminate in modo scellerato.

Oppure che il passaggio di CMS aveva prodotto un cambio totale della struttura del sito, cancellando del tutto la precedente impostazione e quindi il posizionamento. Ora, questo non solo rende le vecchie pagine inaccessibili nel brevissimo periodo (e nel giro di poco introvabili) ma fa perdere tutto il valore pregresso derivante dai backlink.

Farsi seguire da un SEO o da un’agency esperta in questa fase delicata non solo evita strafalcioni simili ma aiuta anche a identificare le problematiche – lato Search – che potrebbero essere migliorare proprio nella fase ideale dell’evoluzione del sito.

Senza dimenticarsi poi la sitemap, non appena effettuato il passaggio.

Ogni aggiornamento del portale è un caso a sé ma per non perdere il posizionamento – e finanche guadagnare dalla nuova versione – bisogna investire in una figura esperta a supporto dello staff incaricato dell’upgrade.

E tu cosa ne pensi? Quale problematiche emergono sempre in questi casi per la SEO?