Colonne avanzate in Google AdWords

Uno degli aspetti di AdWords che spaventa maggiormente nei primi tempi è dato dal numero di colonne presenti nell’interfaccia.

AdWords – da utente Mac con monitor piuttosto generosi quale sono – è uno di quei tool che merita davvero essere aperto a pieno schermo.

Se ciò non bastasse, la possibilità di aggiungere colonne personalizzate alle tabelle di Campagne, Gruppi di annunci e Annunci rende complesso focalizzare immediatamente dati di valore.

Oggi ti voglio presentare tre colonne personalizzate in Google AdWords che cambieranno davvero il tuo modo di guardare alle campagne.

Come aggiungere una colonna personalizzata

Per prima cosa, è bene sapere di poter aggiungere una nuova colonna alle Campagne, Gruppi di annunci e Annunci che stai visualizzando facendo click sul pulsante “Colonne”, in alto nel menù e poi “Modifica colonne”.

Potrai quindi scegliere da un vasto set di Metriche una o più colonne da importare nell’interfaccia, scegliendo poi se salvare l’insieme così creato o semplicemente applicarlo al volo.

Modificare le colonne in Google AdWords

Puoi anche riorganizzare l’elenco di colonne spostandole più o meno in alto nell’elenco. Salvando un nuovo insieme di colonne con il nome di un insieme già creato da te in passato, questo sarà sovrascritto.

Oggi ci dedichiamo espressamente alle colonne aggiuntive più utili per la sezione “Parole chiave” delle tue campagne in Rete Ricerca.

Aggiungere colonne avanzate in Google AdWords

1. Punteggio di qualità

Dove la trovi: Attributi > “Punt. Qual.”

Si parla spesso di Punteggio di Qualità come prima metrica per stabilire l’efficacia della propria strategia ADV. Il punteggio di qualità comprende valutazioni che AdWords effettua sulla percentuale di click stimati, sulla coerenza degli annunci e sull’efficacia della landing page.

Solo, questo parametro non è visibile sulle tabelle se non viene esplicitamente aggiunto come colonna ad-hoc. 🙂

Usa questo parametro per quotare l’efficacia di ciascuna keyword all’interno del tuo gruppo di annunci. Punteggi di qualità troppo bassi potrebbero richiedere ulteriori lavorazioni sull’architettura della campagna, sugli annunci o sulla pagina di destinazione.

2. Offerta stimata per la prima posizione

Dove la trovi: Attributi > “Offerta stim. prima pos.”

Insieme all’offerta stimata per la prima pagina e per la parte superiore della prima pagina è una metrica chiave per poter stabilire anche nei primi momenti di vita della campagna un costo-per-click adeguato.

Conoscere con precisione quale CPC sia necessario affinché ciascuna parola chiave raggiunga la prima posizione, solo il blocco in alto nella prima pagina o genericamente la prima pagina è fondamentale per mirare a un posizionamento che permetta all’intera attività di essere sostenibile.

3. Quota impressioni nella rete di ricerca

Dove la trovi: Metriche concorrenza > “Quota impr. nella rete di ricerca”

Una vera perla nascosta. Puoi conoscere quale percentuale di visualizzazioni stia ottenendo una specifica keyword all’interno delle ricerche che avvengono nella nicchia che hai scelto.

Keyword che stanno generando conversioni, anche con CPC piuttosto generosi, potrebbero coprire una percentuale ancora ridotta di tutte le ricerche disponibili e spingere a riflessioni sull’aumento del budget o un ulteriore incremento del CPC. O una separazione di questo tipo di keyword in un gruppo di annunci a parte per donare a loro, e solo a loro, maggior budget.

Dati di valore

Come spesso scrivo parlando di Web Analytics, il problema che molti brand riscontrano online non è avere dati di scarsa qualità, quanto piuttosto non avere dati.

Le colonne personalizzate in Google AdWords permettono di andare davvero in profondità sull’analisi di una campagna e, quando guardiamo ai dati giusti, restituire azioni concrete applicabili con rapidità. Ne hai mai fatto uso?