Email marketing 5 errori da evitare

 

Sai a cosa serve l’email marketing, vero? Con questa strategia promuovi l’attività del tuo brand. E lo fai in maniera esclusiva con il potenziale cliente, entrando in casa sua. Promuovi un bene o un servizio nella casella della sua posta elettronica.

In questo modo costruisci un rapporto di qualità basato sulla fiducia reciproca.

Con questo strumento hai la possibilità di creare una relazione duratura nel tempo. Puoi comunicare con la tua lista di contatti, con il tuo lettore ogni volta che vuoi. E puoi contare sull’immediatezza: il messaggio arriva quasi in tempo reale. Hai tra le mani una risorsa formidabile perché ti aiuta a comprendere cosa funziona o meno nella tua comunicazione.

Per questo motivo è importante scrivere un oggetto efficace e un messaggio vincente con una buona call to action che spinga l’utente a un’interazione. Ma anche in quest’attività – apparentemente semplice e a costo zero – è facile commettere errori.

Sbagli che possono compromettere il legame con il tuo interlocutore oppure disattenzioni che possono minare la tua autorevolezza. Ecco il punto. Quali sono i 5 errori da evitare nell’email marketing?

Email marketing: inviare il messaggio senza permesso

Inviare messaggi a una lista infinita di contatti senza il loro consenso è il primo errore. Questo modo di agire si chiama spam ed è sinonimo di pessima figura. Equivale a ritrovarsi nella propria casa uno sconosciuto all’improvviso.

Un’attività di questo tipo avrà conseguenze negative sulla tua reputazione, immagine, deliverability e efficacia del messaggio. Il destino della tua email di massa sarà quello di finire nel cestino. Lo sai questo? Punta, invece, su una mailing list formata da piccoli numeri e soprattutto metti in atto strategie responsabili.

Non fare test di invio

Quando fai email marketing c’è solo un modo per ridurre o addirittura cancellare eventuali sbagli. Ovvero effettuare dei test di invio. Scommetto che almeno una volta nella vita hai dimenticato questa accortezza.

Perdere 10 minuti in più può salvare la tua professionalità. Quindi invia la tua email verso indirizzi di prova. Meglio ancora, spedisci il messaggio a persone che conosci e possono darti un riscontro certo.

Assicurati di controllare che link e immagini funzionino. Poi, rileggi il testo più volte per evitare errori di ortografia. Fare i test di invio su un numero ristretto di destinatari potrebbe essere la soluzione ideale. Un motivo in più per verificare l’efficacia del messaggio e se necessario apportare varianti nell’oggetto. In altre parole, ti sto parlando di un test multivariato.

Sottovalutare oggetto e mittente

Ne abbiamo già parlato in modo approfondito, ma è bene ricordarlo: prendere sottogamba la coppia oggetto-mittente significa condannare la tua campagna di email marketing al fallimento. Il mittente deve essere riconoscibile a tutti i destinatari.

L’oggetto deve anticipare il contenuto del messaggio senza annunciare false promesse. Pena? La perdita di fiducia da parte delle persone iscritte alla tua lista. Non dimenticare mai che questi sono i fattori che spingono il potenziale cliente ad aprire o meno la email.

Non percepire i bisogni dei tuoi contatti

Non inviare solo messaggi che incitano all’acquisto dei tuoi prodotti o servizi. Le persone odiano sentirsi trattate come delle banconote su due gambe. Se vuoi essere equilibrato nelle tue campagne di email marketing usa la formula 80/20, 80% di contenuti e 20% di promozioni.

I tuoi contatti vogliono ricevere informazioni preziose. Contenuti che riguardano il loro settore di riferimento. Insomma, i tuoi iscritti aspettano la soluzione ai loro problemi e tu devi trovarla. Non puoi limitarti a gettare fumo negli occhi.

Ma con questo strumento come fare a valutare le reali necessità della tua lista? E’ chiaro, basta domandare. Di tanto in tanto invia ai tuoi acquirenti un sondaggio. Cerca di capire i loro bisogni, le domande e gli argomenti che vorrebbero vedere trattati nell’indirizzo di posta elettronica o in alternativa sul tuo blog aziendale.

In questo modo potresti creare un nuovo prodotto e, allo stesso tempo, avrai risposto a un interrogativo dei tuoi clienti

Usare una grafica improvvisata

Con l’avvento del web 2.0 la user experience dell’utente è al primo posto. Una grafica scadente viene riconosciuta subito dai destinatari. Questo sai cosa significa? Commettere errori che compromettono la corretta leggibilità della email, soprattutto se il client di posta del ricevente è diverso da quello del mittente.

L’impaginazione è fondamentale: non dare per scontato che il messaggio venga letto per intero oppure capito. L’utente prima di aprire la posta non sa ancora di cosa vuoi parlargli, può farsene solo un’idea in relazione all’oggetto.

Imposta il corpo testo con le informazioni più rilevanti all’inizio. Termina con i dettagli e la richiesta finale. Ricorda di usare un linguaggio semplice e non l’aziendalese. Ancora una cosa: fai attenzione a non associare la call to action all’immagine ma al testo. Rischierebbe di passare inosservata a tutti quei contatti che non scaricano le foto.

La tua opinione

Nell’email marketing questi sono i 5 errori da evitare. Tu ne conosci altri? Cosa non bisogna fare secondo te per rendere questo strumento davvero efficace? Aspetto la tua opinione nei commenti.