Hashtag prezzemolino, lo trovi dappertutto…

Il cancelletto. Ricordi quando era solo un piccolo cancello o il prima e il dopo della mitica cifra 31, che ci faceva telefonare con l’anonimo? Definizioni ancora in voga ma oggi, il vecchio caro cancelletto, si chiama hashtag ed è tutto molto più trendy. Forse un fratello della formula autoscatto ieri, selfie oggi, il cancelletto/hashtag è sulla bocca di tutti e soprattutto a portata di dita.

Che sia una funzionalità social utile non c’è dubbio, ma gli hashtag sembra abbiano istituito un’associazione contro gli abusi e hanno fatto proprio bene. Con lo slogan:

“Se continui a hashtaggare

sarai solo da evitare”

gli hashtag denunciano il loro improprio utilizzo, infilati dovunque e comunque un pò per hobby, un pò perchè di moda, un pò perchè fanno scena. Oggi vesto i panni della sindacalista degli hashtag e spiego le loro ragioni, dunque parliamone…

Come è nato l’Hashtag?

Twitter è stato il primo social ad introdurre l’hashtag nel 2007. Ovvio che, come tutte le trovate interessanti, all’inizio non fu visto di buon grado. Solo nel gennaio del 2011 Instagram si avvale del supporto degli hashtag, probabilmente non sapendo che essi sarebbero ben presto diventati identificativi del proprio social network. Siamo a giugno 2013 quando Facebook coinvolge l’hashtag nella sfera delle sue possibilità di classificazione social, che abbiano o meno un marketing aim.

A cosa serve un Hashtag?

L’hashtag, posto prima di una parola, senza lasciare spazio, classifica quella stessa parola come una categoria. E’ più o meno come quando si fa un trasloco, si mette in ordine, si fa il cambio di stagione. Se sullo scatolo scrivi “Abiti invernali” sai che lì dentro, ci sono proprio i tuoi maglioni, le sciarpe ed i tuoi guanti preferiti. L’hashtag rende una parola categoria, dunque la identifica come un contenitore di tante cose che ad essa fanno riferimento. L’utilità dell’hashtag sta anche e soprattutto in una ricerca. Se inseriamo la parola con l’hashtag nella casella di ricerca, sappiamo che tra i risultati dovrebbero comparire solo cose coerenti all’argomento ricercato.

 

Come utilizzo gli Hashtag?

Il principio di utilizzo degli Hashtag è più o meno lo stesso sia per i profili personali che per le pagine. Inserito in un testo unico o con foto annessa lo scopo è quello di far si che il nostro contenuto faccia parte di una categoria. Ora ditemi, quanto può essere utile un testo così:

#scegli #il #meglio #dei #nostri #prodotti.

Questo vuol dire che il nostro testo o la nostra foto comparirà nella categoria “scegli”, nella categoria “il”, nella categoria “meglio” e così via… inutile precisare l’utilità di tale distribuzione, assolutamente nulla.

Cataloghiamo i nostri contenuti con competenza, studiando la categoria in cui ci interessa comparire.

Hashtag in ambito web marketing

Utilizzare gli hashtag ai fini del marketing on line è vantaggioso e produttivo, ovviamente se fatto nel modo giusto. Se non hai intenzione di partecipare alla “sagra del cancelletto”, ecco tre buoni motivi per sfruttare il potenziale di questo strumento per:

identificare il tuo brand: creare l’hashtag del proprio brand (#Seochef, ad esempio) è interessante per i tuoi clienti perchè, digitandolo come ricerca, avranno non solo i tuoi contenuti ma anche tutti i contenuti di chi ti ha citato utilizzando proprio il tuo hashtag. Si chiama comunicazione bidirezionale e se altri citano il tuo brand (in termini positivi si spera), vuol dire che operi nel modo giusto la tua advertising ed anche il buzz marketing. Pensa a quanto può essere utile per monitorare la tua brand reputation.

identificare un format: se hai ideato un contest, un format, una rubrica, puoi creare il tuo hashtag personale ed originale, in modo da catalogare tutto ciò che riguarda la tua attività on line. Non trascurare il fattore duplicazione, controlla sempre che il tuo hashtag non sia già in uso, ricorda che l’utente vede tutti i contenuti, dunque potrebbe essere depistato o catapultato in una categoria disordinata, con un susseguirsi di contenuti incoerenti con la categoria madre.

classificare prodotti e servizi: utilizza gli hashtag per inserire i tuoi prodotti o i tuoi servizi nelle categorie di riferimento. Ovviamente fai una ricerca degli hashtag utilizzati per il tuo settore, punta a raggiungere il tuo target di riferimento, scegli con cura le categorie dove comparire.

 

In linea generale queste direttive possono essere associate a tutti i social network, ma ad ognuno appartiene comunque una modalità di utilizzo specifica e conforme al social in questione ed al target a cui ci riferiamo. L’unica soluzione è sempre studiare il social ed i competitors con i quali ci confrontiamo e…Buon Hashtag a tutti 😉