facebook blog

Ti hanno sempre detto che non c’è soluzione alternativa: l’azienda deve avere la pagina Facebook, non il profilo. Guai a creare un profilo personale per condividere le notizie e i contenuti aziendali: le divinità del social media marketing si ribelleranno e decapiteranno la tua professionalità.

Quindi tutto chiaro: hai il tuo blog aziendale e hai la pagina Facebook. Quello che pubblichi sul blog viene inserito nel calendario editoriale della Fan Page. Solo di quella? Voglio dire, la Facebook Fan Page è l’unico modo per diffondere i contenuti del corporate blog? Puoi sfruttare il social più famoso del web per spingere i tuoi contenuti aziendali?

Beh, ci sarebbero i gruppi. Però devi fare attenzione, non puoi pubblicare link senza rischiare di essere bollato come spammer. Ovvero come personaggio che pubblica link fastidiosi. Al massimo puoi creare un gruppo aziendale e condividere senza alcun vincolo i post del tuo blog. Magari puoi permettere anche a chi si è iscritto di lasciare dei link, e di intavolare delle discussioni.

Ma forse stai dimenticando qualcosa. Stai dimenticando il profilo Facebook.

Sì perché esiste, non lo puoi ignorare. Cerchi di dimenticare questo dettaglio perché non puoi creare un profilo aziendale (e su questo siamo tutti d’accordo), ma non è detto che non possa aiutarti in qualche modo per diffondere i contenuti del tuo corporate blog. In primo luogo alimentando lo spirito di redazione.

Per approfondire: 5 motivi per non aprire un blog aziendale.

Cosa è lo spirito di redazione?

Dietro alla creazione e alla pubblicazione dei contenuti c’è un gruppo, c’è un team che lavora per raggiungere un unico obiettivo. E che questi contenuti sono frutto di un lavoro di gruppo: portano il nome del singolo ma nascono da un’opera collettiva. E tutto questo si trasforma in orgoglio, in voglia di diventare i primi ambasciatori del blog aziendale.

Il principio è semplice: gli autori devono essere i primi fan del blog, devono condividere con orgoglio il proprio lavoro sui social. E in primo luogo su Facebook. Il motivo? Questa piattaforma resta al primo posto – secondo Shareaholic – nella classifica delle fonti di traffico social portando circa 1/4 delle visite.

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Quindi devi lavorare sodo su diversi fronti. l’attività sulla Facebook Fan Page è indispensabile, ma puoi dare man forte al tuo successo su Facebook anche grazie i profili personali. In primo luogo utilizzando dei social share button in grado di aiutare le persone a condividere i tuoi contenuti sulla bacheca. Poi ottimizzando il visual e il copy della condivisione, e infine facendo leva sullo spirito della redazione.

Da leggere: 5 consigli per organizzare un blog multiautore.

Punta sull’identità

Esatto. Il primo passo per alimentare questo spirito: punta sull’identità dei blogger. Scegli le persone che amano scrivere, individua i dipendenti in grado di gestire con continuità il calendario editoriale, affida dei compiti seguendo le naturali inclinazioni e inizia a pubblicare mettendo in risalto l’identità del singolo. In pratica, pubblica usando nome e cognome.

Molti si ostinano a far firmare gli articoli dalla redazione. O, peggio ancora, pubblicano senza nome. Questo è un problema dal mio punto di vista perché limita l’azione del blog aziendale. Taglia le gambe. Ostacola la crescita che può avvenire anche attraverso una fiera condivisione su Facebook. “Questo l’ho scritto io, è il mio post. Lo condivido con orgoglio”. Nel frattempo lo spirito di gruppo aumenta, così come le visite e le condivisioni.

Lo stesso Facebook facilità l’identificazione dell’autore grazie all’author tag, un’implementazione che ti permette di linkare il profilo autore nel box della condivisione. Un modo in più per dare valore alla firma, per mettere in primo piano il nome dell’autore. E per fare in modo che le persone possano guardare in faccia chi ha scritto l’articolo.

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Tutto questo senza dimenticare che avendo una pagina autore con nome e cognome puoi aumentare le occasioni di posizionamento. Ecco un esempio: due risultati che escono su Google cercando il mio nome e cognome. Perché rinunciare a questa possibilità? Ricorda, inoltre, che con WordPress SEO di Yoast puoi modificare i tag title e description di questa pagina, ma puoi anche attivare l’author tag con un semplice click.

Per approfondire: 

Solo Facebook?

No. Tutte le condivisioni sono benvenute, ogni autore può scegliere in autonomia come e quando condividere i post del blog. Anche su Twitter o Google Plus. Il tutto senza essere bollati come “markettari”: la condivisione di prodotto personale, firmato dal proprio nome e cognome, è un modo per affermare la propria identità online. Sono quello che scrivo, e lo mostro con orgoglio sui social. Nel frattempo divento ambasciatore della mia azienda.

Il profilo Facebook può diventare una buona soluzione per diffondere i contenuti del blog aziendale. Solo un dettaglio: attenzione agli interessi delle persone che ti seguono. Sei un esperto SEO, hai un blog dedicato a questo argomento e i 3/4 degli amici su Facebook sono appassionati del settore? Perfetto, puoi condividere. Ma se per lavoro ti devi occupare di meccanica aerospaziale è difficile condividere i contenuti senza infastidire o annoiare i tuoi amici. Prima viene la soddisfazione del pubblico.

E tu sei d’accordo con il condividere i post di un blog aziendale sul profilo personale? Lascia la tua opinione nei commenti.