Chi lavora con il blogging e osserva i dati di Google Analytics conosce bene questa metrica: tempo medio della durata di una sessione, quanto dura in media una visita. Questa è una delle tante soluzioni messe a disposizione da Mountain View per comprendere cosa succede sul blog.

Basare tutto su questo numero, mi sembra ovvio, è una mossa azzardata. Come sempre, il risultato migliore viene dato da un’analisi capace di comprendere prospettive differenti e ampie.

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D’altro canto il tempo medio di permanenza su una pagina (Average Time on Page) rappresenta un altro indicatore, così come la frequenza di rimbalzo –  la percentuale di visite che abbandona il tuo dominio dopo aver visitato un’unica risorsa – e le pageview per visit. Il contrario della frequenza di rimbalzo.

Queste metriche sono essenziali per ottenere delle informazioni sulla qualità dei contenuti, o comunque sul rapporto tra chi scrive e chi legge. Il tuo obiettivo? Mantenere il pubblico sul blog, sia in termini di durata della visita che come numero di pagine visualizzate. Il motivo è semplice: devi soddisfare le esigenze di chi arriva sul blog e spingere le persone verso le risorse per il tuo business.

Sto parlando delle landing page, le pagine di atterraggio. Avere degli obiettivi capaci di monitorare le prestazioni di queste risorse è cosa buona e giusta. Devi spingere le visite verso questi lavori attraverso un buon uso dei link interni. Ma prima di tutto devi mantenere i lettori sul blog. In che modo?

Pertinenza dei contenuti

I contenuti del blog devono essere pertinenti. Qualitativamente superiori, questo è chiaro, ma alla base di tutto c’è la pertinenza intorno a un tema. Se sono arrivato sul tuo blog grazie a un articolo dedicato all’ottimizzazione SEO mi aspetto di trovare contenuti correlati. Articoli dedicati alla local SEO o alla link earning, capaci di ampliare questo tema nel miglior modo possibile.

Quello che spesso i blogger fanno, invece, è spostarsi dove si trovano i click. Rinunciano alla pertinenza del blog per una manciata di visite in più. Visite che però non portano i risultati sperati. Perché la tua offerta in termini di business non è coerente e tutto ciò che circonda l’articolo stona.

Quindi, vuoi mantenere i lettori sul tuo blog? Lavora sulla pertinenza del calendario editoriale: crea una mappa mentale e argomenta il topic che hai deciso di affrontare. Senza svendere la tua essenza e senza perdere il focus sull’argomento che hai deciso di delineare attraverso gli articoli.

Ricorda che la pertinenza dei contenuti riguarda la capacità di creare la migliore offerta. Molti racchiudono l’arte del blogging intorno alla scrittura, in realtà è la prospettiva del content marketing a farla da padrone. Questo significa che, per creare un’ottima risposta alle domande, potresti puntare sui video. E mantenere il lettore sulla pagina proprio grazie al lavoro svolto attraverso il visual.

Coerenza dei link

I link interni possono fare molto per il successo del tuo progetto, in particolar modo per portare a termine il funnel legato all’inbound marketing. Le persone trovano i tuoi contenuti grazie a una buona ottimizzazione SEO e a un’attività di social media marketing degna di questo nome. Poi raggiungono le landing page e si trasformano in lead. Solo una piccola parte, è ovvio. In che modo avviene questo?

Grazie ai link interni. Link che possono dare buoni risultati per il posizionamento dei contenuti e per mantenere il lettore sul blog. Grazie a questi collegamenti, infatti, può scoprire le risorse correlate e gli articoli per completare l’opera. Non devi scrivere tutto nel post, basta un link per spostare il lettore su un’altra pagina e alleggerire il testo.

link interni

Come funziona il link juice – Fonte immagine

Qui però c’è un punto da rispettare: la coerenza. I link interni non devono essere inseriti solo perché puoi farlo, e da qualche parte ti hanno detto che sono utili. Il collegamento che inserisci deve essere coerente con la risorsa di partenza. E quindi utile al lettore, capace di risolvere un dubbio. Stesso discorso vale per i banner che inserisci nella sidebar: devono essere contestualizzati.

Quindi ti consiglio di evitare articoli correlati che si basano solo su semplici assonanze del titolo e di inserire degli approfondimenti basati sulle reali esigenze di chi legge. Un attento studio delle ricerche correlate può essere utile per definire prima il calendario editoriale e poi i link interni.

Per approfondire: inserire link interni con plugin, una scelta sbagliata?

Chiarezza del testo

La chiarezza del testo è una virtù essenziale per aumentare il tempo di permanenza del lettore sull’articolo. Se l’articolo non si presenta bene, l’utente abbandona. E fugge verso lidi migliori. Questi sono segnali decisivi per il successo del blog, devi curare con attenzione certosina la leggibilità dei contenuti. Per rendere i tuoi testi chiari e semplici da digerire. I punti essenziali:

  • Dividi il testo in paragrafi brevi.
  • Introduci gli argomenti con H2 e H3.
  • Usa una buona formattazione.
  • Evita blocchi di testo.
  • Usa le liste puntate (quando servono).
  • Inserisci le immagini necessarie.
  • Usa parole semplici e periodi brevi.
  • Metti al centro l’individuo.

Quest’ultimo punto è essenziale, in realtà racchiude tutto il resto. Se metti al centro della tua opera l’utente non devi temere, hai sempre una risorsa in più per ottenere buoni risultati. Perché in questo modo la tua scrittura va incontro alle esigenze di chi legge, si prende cura del pubblico.

Non lo mette in difficoltà. A volte è proprio questo il motivo che allontana il lettore dal tuo blog: la distanza comunicativa. Il blog serve ad avvicinare, a creare connessioni. Non barriere linguistiche.

Nella chiarezza aggiungo un altro fattore: quello della navigabilità del blog. Il tuo progetto web deve essere navigabile, le persone devono essere in grado di individuare subito le risorse più importanti e quelle che consentono di orientarsi. Come le categorie, le pagine statiche e le landing page.

Anche le etichette del menu di navigazione vestono un ruolo importante: l’utente deve capire subito cosa troverà in una pagina. “Don’t Make Me Think” sosteneva Steve Krug, ed è una verità da abbracciare.

Analisi dei risultati

A cosa serve tutto questo se non tieni d’occhio le statistiche? Come puoi migliorare i risultati se non osservi, valuti e sfrutti i numeri restituiti da Google Analytics? Puoi fare molto di più se stabilisci degli obiettivi per monitorare i goal particolarmente significativi in termini di tempo trascorso sul sito web, numero di pagine visitate, destinazione o evento.

Estrapola queste informazioni, fallo nel miglior modo possibile (ovvero con gli obiettivi di Google Analytics) e assicurati di muoverti con metodo: ogni azione che svolgi sul blog è legata a un’osservazione degli effetti per capire come ha influenzato le prestazioni. Certo, devi aumentare le visite del blog. Ma con giudizio. Per approfondire: come impostare gli obiettivi di Google Analytics.

E tu come ti muovi?

Stai lavorando su questi fronti per mantenere i lettori sul tuo blog? Cosa stai facendo per ottenere buoni risultati? Stai modificando la struttura del blog o ti limiti ad accettare i risultati restituiti da Google Analytics? Per me questi passaggi sono essenziali: solo una community felice e presente permette di raggiungere i risultati sperati. Sei d’accordo? Lascia la tua opinione nei commenti.