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Quello dei link, dei collegamenti per “incrementare la SEO del tuo sito” e “migliorare il posizionamento sui motori di ricerca” (per citare due dei refrain più utilizzati) è un mercato tanto florido quanto borderline. Comprare dei link, per restare in linea con la mia personale metafora elettorale dei voti al proprio candidato è proprio come drogare la competizione, o al livello più basso di comprensione, al famoso voto di scambio.

Infatti, lo scambio link è la tecnica più basilare – e più vituperata – per costruire il proprio pattern di ottimizzazione offpage. Ma andando proprio alla domanda da title baiting in apertura del post, ci sono svariati modi e svariati luoghi per comprare un  link. Se è misurabile, è modificabile, con buona pace di deontologia professionale e tensioni etiche. Se porta un risultato, allora non è reato.

Dove comprare link

Sgombrando la mente da altri refrain, e tornando ai “luoghi” dove comprare link si possono identificare:

  • Siti dedicati.
  • Forum.
  • Gruppi social.
  • Singoli professionisti/agency.

Siti dedicati
Portali come SEO Clerks e il fu Teliad (ora SeedingUp) sono la sublimazione di un business redditizio quanto impalpabile: una sorta di moderna via della seta, dove quest’ultima non è più quella tessuta dai ragni ma che deve essere seguita dagli spider dei motori di ricerca per intrecciare il trust di un sito. Va da sé che meno costa un link (5000 link a 3 $ ad es.) più signifia che sarà di scarso valore, in quanto spesso è “compilato” grazie a tool ad hoc che spammano la Rete di blog, commenti e forum bucati, non a tema e spesso neanche nella stessa lingua. Teliad è (era) un po’ più complesso, e a un canone mensile (30 $ a link/mese ad es.) era possibile ricevere dei collegamenti a tema di buona qualità, specie in settori dove la link building è essenziale e di maglia larga: forex, gambling…

L’industrializzazione del processo di compravendita lo rende forse il sistema più sicuro per ricevere dei link, ma va da sé che bisogna destinare un budget di un certo tipo per dei collegamenti di qualità.

Seeding Up, l’erede di Teliad, ha l’intenzione di gestire campagne di Content Marketing più earning che building, insomma un modo per rimanere sempre un passo dietro la linea del fuorigioco di Google.

Forum
Primigeni portali dov’era e tutt’oggi è possibile comprare dei link. Personalmente è un po’ come recarsi al parchetto sotto casa e conoscere (più o meno) lo spacciatore dal quale ci si rifornisce. Potresti anche fidarti anche se spesso non sai dove prendere realmente la roba.

L’esplosione di piccoli chimici del link fai-da-te fa si che, specie agli utenti meno esperti, viene venduto fumo di pessima qualità. Se non si è sicuri con chi si ha a che fare, meglio lasciar perdere.

Gruppi social
Hanno preso più o meno la stessa fetta di mercato dei link che avevano i forum ma non la stessa credibilità: “l’esplosione social” che molti SEO della vecchia guardia lamentano, qui ha trovato terreno fertile.

Anche qui, se non sai chi ti sta vendendo link, lascia stare, rischieresti di comprare veleno.

Singoli professionisti/Agency
In teoria la fonte di link più sicura: essendo esperti di settore che sanno il fatto proprio, non si dovrebbe incappare in rivenditori di link. Giusto? No, almeno non sempre!

Ci sarà sempre il professionista/l’agency che rivenderà, gonfiando il prezzo, la stessa roba di uno dei tre fornitori di cui sopra. Anche qui bisogna documentarsi su chi offre il servizio. Parliamoci chiaramente: i più seri non venderanno chili di link ma campagne strutturate per fare in modo che il cliente guadagni (in modo più o meno spinto) i propri collegamenti. Di certo si tratta del tipo di link più costoso da ottenere.

Ok, ma quanto diavolo costa allora un link?

Tutto questo link trip per dirla in una semplice frase: non esiste un vero e proprio tariffario dei link e se qualcuno ti propone uno standard, sappi che come lo ha venduto a te, lo ha rivenduto ad altri n clienti prima di te. Sei sicuro che ne valga l’investimento? Un buon link dovrebbe provenire da una fonte che “non la dà in giro al primo che passa”.

Per tagliare corto la compravendita di link è sconsigliata anche dalle linee guida di Google. Purtuttavia, in certi settori è difficile ottenere dei collegamenti in modo “pulito” o tanto costoso in termini di tempo e risorse da dover ripiegare su queste strategie.

Qui non si afferma che sia giusto o sbagliato ma più semplicemente si cerca di capire come spendere al meglio il proprio budget: mi sono ritrovato a dover dare consulenza su settori dove uno dei pochi siti davvero autorevoli vende 1.800 €/anno un link pulito dalla propria home al sito del cliente. Ne vale la pena? In quel caso si, in quanto si tratta di un vero e proprio collegamento che oltre dare una spinta SEO (molto forte, anche perché l’investimento economico è tale che in pochi se lo possono permettere) porta anche traffico da referral.

Per chiudere il discorso etico: cosa cambia rispetto all’alzare una cornetta per chiedere l’inserimento di un link da comunicato sul portale di informazione di settore? Forse che il professionista/l’agency si sbatte un po’ di più?

Infine, per rispondere: quanto costa un link?

  • Meno costa, più è accessibile e replicabile e quindi di scarso valore.
  • costa, meno è accessibile e replicabile e quindi (potenzialmente) di gran valore.

Ricorda anche di considerare se porta traffico reale, se è tematizzato e se i tuoi concorrenti non lo hanno ancora. Lo so, non è proprio una risposta numerica, ma spero quantomeno sia esaustiva.

E tu, quanto ti sei ritrovato a pagare un link?