Fare ottimizzazione sui motori di ricerca per più lingue: uno dei temi più scottanti che nemmeno la sabbia di un assolata playa brasiliana, e per il quale sono stati spesi più post che granelli dorati.

La SEO multilingua è una di quelle attività tanto complesse quanto affascinanti, perché significa fare Marketing non solo per un utente-tipo differente dal solito ma per un mercato per il quale bisogna studiare a fondo le dinamiche.

Considerando che siamo in tema di mondiali, ti offro non un doppio-passo ma un triplo-passo per impostare una strategia SEO prima ancora di tutte quelle domande già esaurite in mille e più post “qual è la soluzione migliore per il dominio etc..?”

SEO Mundial in tre passi

1. Studiare il mercato di riferimento

Sembra banale ma lo ripeterò (soprattutto a me stesso) fino alla nausea: l’ottimizzazione sui motori di ricerca è un’insieme di attività volte a dare maggior visibilità sul canale Search del Marketing. Del MARKETING, ripeto. Non ha alcun senso partire con una lista di parole chiave che, pur se sono andate bene per l’italiano, “si crede” vadano bene anche per il nuovo mercato dove si sta tentando di arrivare.

Ti porto due casi-limite, ma del resto di singoli episodi è fatto il nostro lavoro: dall’imprenditore che voleva sfruttare il canale Search in Ciad per le ville di lusso, all’artigiano che voleva esportare gli articoli religiosi in UK.

Nel primo caso, si trattava di un mercato così di nicchia che avrebbero funzionato molto meglio le PR locali con ambasciatori o imprenditori di ventura del luogo (al di là del tipo di ricerche che possono essere fatte in un paese COSI’ tanto esotico). Nel secondo caso non si teneva conto che in UK molti articoli religiosi sarebbero rimasti invenduti per via della diversità di culto.

2. Analizzare le dinamiche delle ricerche

Hai presente gli strumenti che utilizzi di solito per il mercato italiano? Trends, Suggest, ricerche correlate per andare proprio alle basi? Perché abbandonarli proprio nel momento di maggiore bisogno, ovvero per l’analisi di un mercato estero di cui non conosci ancora l’utente-tipo?

Altro caso, con l’amico Markiyan Yurynets condividiamo il progetto RUday per il Marketing e la SEO in Russia. Sapevi che il turista dell’Est Europa effettua query circa “Rimini” con una frequenza tale che la cittadina romagnola ha una mole di ricerche mensili che supera l’insieme delle “più famose” Firenze, Roma, Venezia?  Studiare la dinamica di questo fenomeno aiuta ad orientare le azioni di Marketing e SEO successive!

3. Localizzare, non tradurre

Che il tuo rigore vada contro la traversa se pensi di risolvere tutto con Google Translate o programmi di traduzione automatica simili.

Cosa diresti se capitassi sul sito di un’attività internazionale che presenta un italiano che nemmeno Aristoteles nel vecchio “L’allenatore nel pallone”?  Allo stesso identico modo pensa come si deve sentire l’utente madrelingua se dovesse capitare sul tuo sito.

Al di là del fatto che una pessima traduzione significa che non intercetti i bisogni dell’utente-tipo, perché giustamente cerca in modo corretto.

L’esempio tipico mi è capitato con uno store di agroalimentari italiani in Germania: i nomi dei prodotti “traducibili” (pizza rimane tale in tutto il globo) erano resi in maniera quasi comica.

E tu cosa ne pensi? Quali sono secondo te gli errori strategici nella SEO Mundial?