No. Aprire è chiudere un post vuol dire coccolare il lettore nei due momenti di massima attenzione. Che ti piaccia o meno questa storia è così: il lettore pone attenzione alle prime righe e poi alle ultime.

Il motivo che mi spinge a dare questa interpretazione della lettura? I meccanismi della memoria: di fronte a una lista di elementi ricorderai le prime e le ultime voci, e lo stesso vale per la lettura. Per questo attacco e chiusura devono racchiudere le notizie più importanti del tuo lavoro.

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Possibile che ogni articolo dovrà iniziare e dovrà chiudersi con le stesse parole? Possibile che per attirare l’attenzione del lettore, e per far ricordare le nozioni che vuoi comunicare, dovrai appiattire i post con un attacco diretto?

No, non è questo il punto. L’apertura deve indicare immediatamente l’argomento del post, ma lo può fare anche usando formule differenti rispetto alla semplice rappresentazione didascalica del tema.

La chiarezza deve farla da padrone perché il tempo è tiranno e i lettori non hanno tempo (in alcuni casi non hanno voglia) di leggere fino a metà articolo per capire qual è il tema del testo.

All’interno di questo schema, però, puoi utilizzare le soluzioni che meglio credi per attirare l’attenzione del lettore. Già perché noi non siamo solo mossi dalle informazioni ma anche dalle emozioni.

Emozioni che possono essere attivare con una citazione famosa, con un aneddoto, con un rimando alla tua attività personale: lo scopo è rompere il ghiaccio, stimolare l’attenzione del lettore nel modo giusto.

Qual è il modo giusto per aprire e chiudere un post?

Difficile dirlo a priori.

La parola passa ai test quotidiani che puoi fare, ma quello che ti suggerisco riguarda principalmente la tua identità di blogger: segui sempre le tue propensioni, segue sempre il tuo stile, avvicinati al pubblico. Non creare barriere di burocratese ma cerca di entrare in contatto con il lettore dalla prima riga, dal primo paragrafo.

Per la chiusura valgono le stesse regole. Un riepilogo dei punti trattati può essere utile, così come può essere importante la presenza di una call to action. Ovvero di una frase che richiami l’attenzione del lettore invitandolo a svolgere un’azione. A lasciare un commento o a scaricare un ebook: poco importa.

L’importante è mettere in luce una call to action che non si liti all’invito puro e semplice. Una call to action che si limita al clicca qua, scarica questo o quello è una call to action che sta limitando la propria attività.

Se vuoi far funzionare questa stringa e di conseguenza tutta la chiusura del post devi dare un valore. Ovvero devi inserire una call ti action che dia senso positivo alla frase: “Hai dubbi? Lascia le tue domande nei commenti e risolviamo insieme le tue perplessità”.

Ecco un esempio. Gli altri li puoi trovare in un post che abbiamo dedicato esclusivamente alle call to action per blog. Questo per darti dei riferimenti validi, e per spiegare un concetto essenziale per chiudere (ma anche aprire) i tuoi post: dai valore a ogni frase, a ogni stringa.

Ed evita le formule uguali nel tempo. I lettori hanno bisogno di ritmo, di varietà.