5 miti da sfatare dell'email marketingL’email marketing è uno strumento indispensabile per promuovere prodotti e servizi del tuo brand. La sua forza sta nell’instaurare un rapporto di fiducia con una lista di contatti profilati e interessati ai tuoi contenuti. Per applicare l’email marketing in maniera efficace devi conosce la materia a fondo e mantenerti sempre aggiornato.

Sì, nel mondo delle email commerciali le conoscenze diventano subito obsolete e non puoi rischiare di commettere errori, mettendo a rischio le tue campagne. Per questo motivo quando progetti la tua strategia non affidarti al classico “si è sempre fatto così” ma analizza i risultati attraverso dei test.

È l’evidenza dei fatti che ti dirige verso la giusta direzione. D’altro canto non esistono leggi granitiche in questa disciplina. Tutto cambia in base al settore e al target di riferimento. Ecco perché in questo articolo voglio mostrarti quattro miti da sfatare dell’email marketing.

Le email con immagini hanno più successo

Certo, le immagini sono evocative e incentivano il tasso di apertura delle email, ma non è sempre vero. Secondo ExactTarget, più del 60% dei software di posta elettronica si blocca quando vengono inserite delle figure.

Risultato? Non mettere troppe foto nel messaggio che invii al potenziale cliente. Ti dico di più: aggiungi il testo alternative per rendere il contenuto dell’immagine qualora si verifichino problemi di visualizzazione.

Per approfondire: 4 software per fare email marketing

Troppe email commerciali infastidiscono il lettore

In questo caso la verità sta nel mezzo. Se spedisci una email commerciale ogni sei mesi probabilmente passerà del tutto inosservata agli occhi dell’utente. Al contrario, la situazione diventa insostenibile se mandi più volte al giorno lo stesso messaggio. Qual è il destino che aspetta i tuoi contenuti? Il cestino.

La soluzione ideale? Secondo l’infografica di Alchemy Worx. L’invio di quattro email al mese raddoppia le possibilità che vengano aperte. Ma non solo. Sembra che ad aumentare siano anche i guadagni.

Se l’oggetto è breve le email vengono aperte

Parzialmente falso. L’oggetto è una stringa di testo fondamentale, può determinare la lettura o meno della posta elettronica. Detto in altre parole, ha lo stesso valore di un titolo per un post sul tuo blog: descrive il contenuto senza inganno.

In linea di massima sempre secondo Alchemy Worx, gli oggetti più brevi possono incrementare il tasso di apertura mentre quelli più lunghi portano un maggior numero di clic sul link della email.

Il mio consiglio? Fai delle prove e vedi come rispondono le persone.

5 miti da sfatare dell'email marketing
Per approfondire: come scrivere un oggetto efficace

L’oggetto è l’elemento più importante. È così è basta

Non è solo l’oggetto a sancire il successo di una email commerciale. L’infografica, che ho preso in esame, afferma che il motivo principale per cui le persone leggono i messaggi è l’autorevolezza del mittente.

Le percentuali parlano chiaro: l’identità di chi spedisce la email influenza l’apertura nel 67% dei casi. L’oggetto, invece, conquista la seconda posizione con il 47%.

Un utente iscritto a una lista legge sicuramente le email

Questo è un altro dei miti dell’email marketing da sfatare. Non è detto che un individuo legga i tuoi contenuti solo perché è iscritto alla tua lista. Anzi, corri il serio pericolo di avere un utente inattivo. Le statistiche dicono che dopo 31 mesi quasi la metà dei contatti tende a ritenere SPAM le email che gli mandi.

Per approfondire: come creare una grande newsletter

Miti da sfatare dell’email marketing: la tua opinione

Questi sono cinque miti dell’email marketing da sfatare. Sono veri? Sono falsi? Nel mondo del web marketing nulla è certo se non viene verificato. Quello che puoi fare per constare la realtà dei fatti è analizzare la tua attività, quello che metti in pratica giorno per giorno. Ora lascio la parola a te. Tu conosci altri luoghi comuni da smentire? Aspetto la tua opinione nei commenti.