Nel nostro lavoro quotidiano di SEO abbiamo sempre avuto una stella polare, condivisa con il motore di ricerca: il link. Il collegamento che forma la Rete in modo capillare.

Google come motore di ricerca vi ha fondato le sue fortune dando al link non solo un valore quantitativo ma anche qualitativo e, per quel che se ne dica, ancora oggi gran parte dell’ottimizzazione sui motori di ricerca si fonda sul collegamento, sul “voto” di un sito a un altro.

Co-citazioni dopo Penguin

L’avvento di Penguin, l’update che ha filtrato i link in entrata troppo in odor di SEO da quelli “naturali” con la stessa perizia di un chinois, ha gettato nel panico schiera di professionisti del settore e a tutt’oggi un SEO preferirebbe essere messo in fricassea piuttosto che passare sotto Penguin.

Una delle domande che ci si è posti è: se Penguin è così fiscale, forse Google può fare a meno dei link?

Fino a qualche tempo fa sarebbe stato come chiedere a uno chef di alta cucina di preparare una cotoletta del discount, insomma una follia, ma.. se effettivamente il motore di ricerca sta veramente andando verso Knowledge Graph, ricerche semantiche e quant’altro, non gli basta il semplice contenuto per correlare le informazioni?

Davvero queste due varianti (link):

SEO Chef è un’agenzia SEO di Napoli che si occupa di potenziare e migliorare la visibilità online dei siti dei propri clienti..

e senza link:

SEO Chef è un’agenzia SEO di Napoli che si occupa di potenziare e migliorare la visibilità online dei propri clienti..

hanno lo stesso valore per Google?

Come usare le Co-citazioni per la SEO

La domanda è lecita ed esperti del settore come Francesco Margherita si stanno muovendo molto per capirne il vero impatto lato posizionamento sui motori di ricerca ovvero se c’è una correlazione REALE fra co-citazioni (dette anche menzioni) e possibilità di scalare le pagine dei risultati di ricerca.

Nella mia modesta opinione, probabilmente il “fascino” delle co-citazioni sta tutto nella capacità di essere naturale: parliamoci chiaro, solo un SEO o chi si occupa di posizionamento è un maniaco ossessivo-compulsivo dell’inserimento link con tanto di title, è naturale che sia innaturale.

La co-citazione sembra molto più “a portata di utente”, non cambia nulla in fondo, nemmeno i luoghi dove il motore di ricerca potrebbe valutare le co-citazioni:

  • forum;
  • blog;
  • portali di opinione e comparazione.

Tendo ancora ad escludere i segnali sociali da questo computo, per i motivi visti in un post precedente.

Ma tutti gli altri segnali, sono o no calcolati da Google? Può ignorare semanticamente la vicinanza di un brand con i suoi valori e termini di riferimento? Per mia piccola esperienza direi che non possono essere ignorati e non ce ne sarebbe alcun motivo; sono informazioni preziose per il motore di ricerca.

Purtuttavia rimango realista: allo stato attuale ritengo i link una fonte primaria per Google e anche nel prossimo futuro giocheranno sempre un ruolo mai banale.

Le co-citazioni però aprono scenari quantomeno di testing: tu hai già dei dati a riguardo?