Le condivisioni sono al centro del lavoro di blogging. Non puoi farne a meno, non ha senso evitare questo passaggio. In qualsiasi processo di inbound marketing, social media e SEO sostengono la scrittura per fare in modo che le persone giuste incrocino gli articoli.

condivisione dei contenuti

Da qui si raggiungono le landing page e poi il contact form, le call to action e il flusso di email che trasforma il lettore in potenziale cliente. Nel frattempo il blog diventa un punto di riferimento per le persone che si appassionano a un argomento, e ogni articolo è una porta aperta per i tuoi lead.

Merito dell’ottimizzazione SEO e delle condivisioni, in particolar modo dei tasti che portano il contenuto sulle bacheche Facebook o Twitter. Senza dimenticare l’importanza di altri social network che possono essere più o meno utili in determinate nicchie come LinkedIn, G+ o Pinterest.

Tutto si riduce a questo?

Devi solo aggiungere i tasti di condivisione di un plugin qualsiasi? No, l’ottimizzazione degli share button offre risultati concreti. In primo luogo aumenti il traffico, questo è chiaro, ma puoi anche migliorare la brand awareness, la riconoscibilità della marca, e la credibilità del tuo nome.

Ma non ci sono formule magiche o scorciatoie: devi seguire le esigenze del pubblico. Ecco perché ho accolto con piacere i dati di SumoMe che rispondono a una domanda decisiva: come è cambiata la condivisione dei contenuti nel tempo?

In particolar modo, come si è evoluto questo passaggio negli ultimi 12 mesi? I dati della ricerca, infatti, mettono a confronto le abitudini delle persone registrate tra il 2015 e il 2016. Campione preso in esame? Ben 200,000,000 condivisioni eseguite con l’applicazione proprietaria. Questi numeri rispondono a domande chiare. Qualche esempio?

Dove si condividono i link?

Quali sono i principali social per condividere i contenuti? I dati dell’applicazione sono questi: nel 2015 Facebook ha fatto la parte del leone, come sempre, ma subito dopo c’è il primo dato interessante. Twitter si trova al 15% delle condivisioni e al 14% c’è l’email.

Nel 2015 il tridente composto da Facebook, Twitter e Pinterest ha rubato la scena social, con un binomio email/WhatsApp che porta avanti la tesi dei dark social. Ci sono tante condivisioni sommerse, una marea di link condivisi da persone che non puoi conoscere e rintracciare.

social

Nel 2016 cambia qualcosa? Niente di particolare, Facebook viaggia sempre su numeri abnormi: la grande percentuale di condivisioni appartiene al social di Mark Zuckerberg e non c’è molto spazio per il resto. Ma tutto questo vale anche per mobile? Questi dati rappresentano le condivisioni generali, cerchiamo di raffinare il grafico.

La forza del Dark Social

Cosa puoi leggere da questo scenario? Facebook è sempre in testa, ma c’è una grande presenza delle condivisioni via email che superano quelle di Twitter. WhatsApp guadagna spazio a discapito di Pinterest che da mobile perde posizioni. Ma guarda cosa succede nel 2016.

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Grande sorpasso di WhatsApp che conquista il terzo posto. Le condivisioni da mobile risentono del fascino dark social e solo Facebook riesce a mantenere la posizione: secondo e terzo posto sono dedicati a email e WhatsApp. Questo per quanto riguarda il mondo mobile. E il desktop, invece?

Il confronto tra 2015 e 2016 non lascia spazio alle interpretazioni: Facebook domina le condivisioni, e si crea una differenza interessante. Ciò che riguarda il mobile viene condiviso (almeno secondo SumoMe) attraverso canali sotterranei, mentre da desktop aumentano gli share classici.

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Notevole il ruolo di Pinterest in questo equilibrio, superiore addirittura a Twitter. Cosa significa tutto questo per i tuoi pulsanti social? Ecco una serie di indicazioni per ottimizzare la condivisione dei tuoi post migliori.

Ottimizza i pulsanti

Assicurati che i servizi scelti per inserire i bottoni siano adeguati al design responsive e che non creino contrasto con gli altri elementi. Il tema responsive è indispensabile per far leggere l’articolo agli utenti che ti raggiungono con lo smartphone o con il tablet, e il tuo compito è semplice: preservare il giusto equilibrio.

Devi prendere in considerazione un plugin capace di adattarsi. Quindi ti consiglio di fare varie prove e di incrociare i risultati attraverso diversi browser e versioni. Ci sono delle applicazioni per fare questo: io ti consiglio crossbrowsertesting.com. A mali estremi la soluzione è semplice: contatta un bravo web designer, ma non ignorare questo punto.

Sfrutta il dark social

Ovvero i canali che non ti consentono di visualizzare e di tracciare le condivisioni. C’è una gran quantità di share che partono da canali come email e WhatsApp, e molti blogger che sfruttano la Telegram soprattutto nel settore tecnologia. Il tuo preciso dovere? Implementare dei pulsanti che soddisfino queste tendenze.

dark social

Guarda i dati di Statista: cosa ti suggeriscono? Per il pulsante email non ci sono differenze, devi mostrarlo in entrambi i casi. Per i tasti di condivisione WhatsApp o Telegram devi usare dei servizi specifici, delle soluzioni per attivare i button solo su mobile. La mia soluzione? Io uso WhatsApp Share Button per spingere i miei post in questa chat.

Posizione dei bottoni

C’è sempre una gran discussione sulla posizione dei bottoni. Dove metterli? La mia idea è semplice: dai la possibilità di condividere il link in qualsiasi momento, sia all’inizio che alla fine della lettura. Io di solito inserisco i pulsanti sotto al titolo, immediatamente visibili, e nella barra laterale.

Così puoi condividere in qualsiasi fase della fruizione. E per aumentare la probabilità di retweet uso il plugin Click To Tweet che inserisce dei box con testo in evidenza e incorniciato da condividere su Twitter. Ci sono alternative a questo plugin? Sì, puoi usare Click & Tweet oppure Share Link Generator che offre qualcosa di diverso: basta un click sull’anchor text per aprire la finestra di share.

Da leggere: come ottimizzare i link interni

Usa i numeri

Chi lavora con il persuasive copywriting conosce questa regola: i numeri comunicano (a volte) meglio delle parole perché sono sintetici, iconici, riassuntivi. In un attimo definiscono una quantità difficile da esprimere in altro modo. Ecco perché devi inserire i counter vicino ai tasti. La maggior parte dei plugin offre questa opzione, quindi devi solo spuntare una casella per attivarli.

Già so cosa stai per dire: “Twitter non mostra i numeri”. Lo so, ma c’è la possibilità di aggirare l’ostacolo con uno stratagemma. Trovi tutti i dettagli in questo articolo, leggilo con attenzione: come aggiungere (di nuovo) il contatore sul pulsante Twitter.

Quantità

Quanti pulsanti inserire nei tuoi articoli? Solo quelli essenziali alla tua community. Se ho immagini standard e i lettori non sono legati allo strumento Pinterest ha senso avere questo button? E se lavoro come travel blogger raccontando le mie avventura tra gli Appennini e le Ande ho bisogno del tasto LinkedIn? Certo, tutto è da testare ma la linea di principio è questa.

Un blog di cake design deve avere Pinterest, un blog dedicato al web marketing o al lavoro freelance sfrutta il pulsante LinkedIn. In ogni caso non dimenticare il comando per condividere i contenuti via email: il dark social funziona. Stesso discorso vale per Facebook: usa i pulsanti Mi Piace e quelli di condivisione post (sì, sono due attività differenti).

Semplifica

Usa plugin che semplificano la condivisione, senza schermate di passaggio che chiedono iscrizioni o autenticazioni a determinate app. Devi scegliere le estensioni che permettono di lavorare con tranquillità e di ottimizzare i tempi: pochi click e via. Ecco i plugin che uso per i miei progetti:

  • Flare
  • Really Simple Share
  • Simple Share Buttons Adder
  • Pinterest Pin It Button On Image Hover And Post

Anche in questo caso ti consiglio di non impegnare WordPress con mille plugin per condividere i tuoi post. La soluzione SumoMe è interessante, molti blogger la usano con soddisfazione, e lo stesso vale per Flare. Rispetta lo stile del blog ed evita il peso di nuovi plugin per la piattaforma WordPress.

E tu come condividi i post?

Questi dati suggeriscono un passaggio importante: c’è differenza di condivisione tra desktop e mobile. Un’informazione scontata? Forse, ma è interessante l’attenzione verso il dark social, un piano che molti blogger ancora ignorano. Non è il tuo caso, vero? Hai già iniziato a lavorare in questa direzione? Raccontami la tua esperienza nei commenti.