Corporate blog: cosa si aspettano i lettori? #blogaziendale

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Quando inizi a lavorare con un blog aziendale hai uno scopo preciso: puntare tutti gli sforzi verso l’obiettivo. C’è la pianificazione dei contenuti, c’è l’organizzazione dei compiti e le strategie per dare forza alla tua attività principale. In una logica di inbound marketing il blog è perfetto: crei i contenuti, pubblichi gli articoli, intercetti potenziali clienti.
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Da perfetti sconosciuti a contatti selezionati, questo è il passaggio che tutti i blog aziendali vogliono raggiungere. Ma non solo: ci sono diversi obiettivi per altrettanti blog. Impossibile parlare solo di conversione, il blogging aziendale serve anche ad altro. Ad esempio a fare customer care, reader engagement, brand awareness. Solo per fare qualche esempio.

Perché quando lavori su un blog aziendale segui un processo standardizzato: crei un piano editoriale, lavori sul target, studiamo Google Analytics alla ricerca di informazioni utili per modellare i contenuti. Ovvero quell’insieme di testo, immagini, video e audio che crea l’esperienza finale. Quella che viene apprezzata, condivisa, commentata e linkata dal lettore.

Ma ti chiedi anche cosa si aspetta l’utente? Tutti investono tempo e risorse per mettere a fuoco gli obiettivi, ovvero cosa vuole l’azienda. Mi sembra anche giusto, è un blog aziendale. Ma cosa si aspetta l’utente? Te la fai questa domanda? Io ho la mia idea, divisa in quattro punti fondamentali.

Per approfondire: quali sono gli obiettivi di un blog aziendale.

Una voce amica

I lettori si aspettano questo. O almeno questa è la mia esperienza personale. Chi legge un blog aziendale non ha bisogno del tuo tono distaccato, di quall’aziendalese che si lega a un bisogno – ormai superato – di apparire professionali. La tua professionalità aziendale non sarà definita dalla distanza che riuscirai a creare con le parole, ma dai problemi che riuscirai a risolvere.

Una voce distante dal lettore porta solo svantaggi. Prima lo capisci e meglio è. Ma a volte, anche quando c’è una piena consapevolezza di questo punto, la situazione non si sblocca. Colpa della mentalità aziendale: il superiore non è d’accordo è impone il proprio punto di vista.

Mi dispiace, questo è uno dei classici casi di cliente che è meglio perdere che trovare. Dovrai investire parte del tuo tempo per fare formazione. E per spiegare – esempi alla mano – che il tuo punto di vista è quello da mettere in pratica.

Per approfondire: il punto di vista del superiore

Una soluzione specifica

Il lettore di un blog aziendale si aspetta una voce amica. Ma cerca anche il contributo specifico, dedicato a persone che hanno bisogno di informazioni. Il concetto è questo: sei un brand dedicato a un determinato argomento? Dimostralo.

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Fa’ in modo che le persone riconoscano nel tuo nome una realtà ferrata in quella materia. Questo vuol dire lavorare sull’autorevolezza del brand, e farsi conoscere come punto di riferimento in un determinato settore.

Io ho come riferimento le grandi aziende del web. Un esempio su tutti: Buffer. Questa applicazione dedicata alla gestione dei canali social ha un blog aggiornato con cura, e sempre con contenuti straordinari.

Questo blog riesce a conquistare migliaia di condivisioni: gli argomenti sono sempre gli stessi – social media marketing, organizzazione professionale, time management, web marketing in generale – e il pubblico sa che qui può trovare risposte di qualità. Perché è questo che si aspettano da chi lavora nel settore.

Un aiuto (sempre)

La parola ai commenti. Già perché il blog non è solo uno strumento per pubblicare, ma anche per rispondere alle domande di chi vuole delle indicazioni. Le persone fanno affidamento ai social per ottenere risposte immediate. I tempi? Su piattaforme più veloci come Twitter e Facebook i tempi sono veramente minimi, e su un blog?

La regola è semplice: prima rispondi meglio è. Soprattutto se si tratta di una critica o di una richiesta di informazione. In questo caso devi agire senza indugi, cercando di risolvere il problema. Il commento deve rispettare tutti i punti del buon community manager: niente sbalzi di umore, niente reazioni scomposte davanti agli attacchi, solo informazioni utili.

Non c’è bisogno di un commento risolutivo. A volte le questioni delicate si risolvono attraverso una classica email al support. Però le persone spesso devono essere indirizzate: anche un consiglio del genere può aiutare il lettore a trovare la giusta direzione.

Per approfondire: come gestire i commenti di un blog aziendale

La tua opinione

Secondo te cosa si aspettano i lettori da un blog aziendale? Te la chiedo perché in questo caso è ancora più importante: mi piacerebbe conoscere il tuo punto di vista, la tua versione dei fatti. Perché è fondamentale per un blogger conoscere l’opinione dei propri lettori, non credi?

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