Come migliorare una campagna in Google Shopping usando le etichette

L’efficacia di una campagna in Google Shopping dipende dall’efficacia dei tuoi gruppi di prodotti.

Non è mica banale. 🙂

Semplicemente erogare tutto il listino con la stessa offerta (leggi: un CPC valido per tutti) non è la strada migliore.

Non lo è perché alcuni prodotti potrebbero seguire una stagionalità, altri presentare margini di guadagno diversi. Altri ancora fare riferimento a brand o categorie di prodotto su cui ragionare separatamente è d’obbligo.

Eppure, la (non poi così) tortuosa strada che ci permette di portare il listino del nostro e-commerce in Google Shopping ci lascia spesso con il desiderio di coprire tutte le ricerche possibili, con ogni prodotto. Rendendo meno efficace l’impatto di ciascuno di essi sulle ricerche degli utenti.

Per risolvere questo problema vengono in nostro aiuto le etichette. Oggi voglio raccontarti perché rappresentano la classica marcia in più per qualunque campagna adv in Google Shopping.

Etichette di prodotto in Google Shopping

La logica dietro le etichette è piuttosto semplice. Si tratta di informazioni che possono venire aggiunte, se lo si desidera, direttamente a monte nel feed di prodotto. Una volta che il feed sarà stato processato in Google Merchant, queste informazioni diverranno disponibili per filtrare i nostri gruppi di prodotti in Google AdWords (come già è possibile per ID di prodotto, brand o categoria).

Essendo dati opzionali spesso non vengono gestiti sin da subito, ma rappresentano un metodo eccellente per differenziare il proprio listino secondo parametri creati da noi, per le nostre esigenze.

È possibile gestire sino a cinque etichette personalizzate, numerate da zero a quattro. Ogni etichetta può contenere un solo valore e in caso di più etichette disponibili (sino a cinque per prodotto, appunto) non è necessario che ogni etichetta sia necessariamente assegnata.

Ciò rende il sistema piuttosto flessibile.
Vediamo alcuni esempi?

Come usare le etichette in modo efficace

Per prima cosa, la stagionalità. Se il tuo e-commerce vende abbigliamento, il primo pensiero va alla selezione primavera/estate contro autunno/inverno. Insieme al tuo sviluppatore potresti stabilire che una delle tue etichette vada a contenere un’informazione del tipo “primavera”, “estate”, “autunno”, “inverno” o un misto di stagioni.

Poter stabilire un diverso CPC o abbattere del tutto l’offerta su prodotti fuori stagione è semplicemente necessario per evitare di trovarsi a proporre piumini a luglio e canotte da surf a febbraio.

Certo, è poi possibile limitare del tutto in Google Merchant l’erogazione di prodotti verso AdWords, o impedire che questi finiscano direttamente nel listino ragionando sempre insieme al tuo sviluppatore con integrazioni avanzate sul tuo gestionale. Tuttavia la gestione tramite etichette è – in molti casi – a prova di errore e più rapidamente implementabile. E lascia anche una discreta autonomia a chi, meno tecnico, si occupa di gestire le campagne in AdWords.

In secondo luogo, il ROI (Ritorno d’Investimento). Non tutti i prodotti presentano lo stesso margine. Se il tuo e-commerce tratta di tecnologia, vendere uno smartphone o una sua cover non è esattamente la stessa cosa. Prodotti a più alto margine, indipendentemente dalla categoria o dal brand, potrebbero venire marcati direttamente tramite etichette, in modo da poter spingere alcuni e ridurre l’esposizione di altri.

Non è invece conveniente usare le etichette per brand, categoria, tipo di prodotto, condizione o canale di vendita, semplicemente perché queste informazioni dovrebbero già essere disponibili nel feed fornito a Google Merchant.

Essere creativi, con le etichette, dona un vantaggio competitivo. Prodotti che sappiamo di poter vendere a un prezzo migliore. Su sui è presente un’offerta ripetuta in diversi mesi dell’anno. La cui pagina di destinazione è uno specifico test per valutare migliori performance.

Tutto può essere etichettato. Per poter poi essere ritrovato e gestito separatamente in AdWords, nella relativa campagna Shopping.

Un occhio alla concorrenza

Tenere d’occhio la concorrenza, soprattutto in campagne fortemente automatizzate come in Shopping è necessario. Rendersi conto concretamente di quali siano le offerte con cui i nostri prodotti vengono confrontati ci permette di ragionare sulla reale forza della nostra offerta commerciale. Le etichette ci permettono un migliore controllo soprattutto su questo importante aspetto.