Il tag cloud è una sorta di cimitero degli elefanti della SEO: senza dover fare paragoni con quelli volanti e dalle orecchie lunghe, va da sé che un uso scorretto dei tag di un blog rischia di creare una lista di pagine molto più estesa dell’apertura dei padiglioni di Dumbo.

Infatti, per ogni tag aperto, CMS come WordPress creano una nuova pagina aggregatrice di uno (o a volte anche nessun) contenuto; rendendo l’architettura dell’informazione un’incubo escheriano.

Un esempio di uso scorretto dei tag del blog

Se, ad esempio, parliamo di un aggiornamento di firmware dell’ultimo smartphone Apple, utilizzare come tag:

  1. Apple;
  2. smartphone;
  3. iPhone;
  4. iPhone6s;
  5. firmware.

Non farà altro che creare altrettante pagine con linkate il contenuto, sporcando la struttura del sito. Una situazione ancora diffusa, specialmente sui siti editoriali multi-autore dove non c’è una grossa conoscenza della SEO.

In fin dei conti non è tanto per il contenuto replicato più volte che si crea un problema ma anche perché in questo modo si “sbilancia” il sito nell’avere per la maggior parte pagine di scarsa qualità che inficiano circa la credibilità dello stesso.

Insomma, sarebbe come nascondere un taglio di carne ottima in mezzo agli scarti. Chi lo andrebbe a cercare? Figurarsi trovarlo..

Un esempio corretto dei tag del blog

Innanzitutto non è detto che l’utilizzo che faccio dei tag sia il migliore in assoluto (spesso anzi neanche li prendo in considerazione) ma è un modo per ragionare in modo organizzato e preciso.

La prima regola, banale ma aurea, è quella di non sovrapporsi alla struttura delle categorie. Finché vedrò siti che hanno, ad esempio, “smartphone” sia come categoria che come tag non potrò che continuare a puntualizzarlo stile novello omino sentenzioso.

In secondo luogo, ci viene in aiuti il fratello “carcerato” del tag, l’hashtag, di cui l’utilizzo corretto è un ottimo esempio anche per il maggiore.

Esempio: nel nostro portale editoriale dedicato all’automotive abbiamo le nostre  belle categorie ben esplicate e la presentazione di un nuovo veicolo a una fiera del settore.

Ebbene, fra i pochi (se non l’unico) tag che utilizzerò ci sarà – univoco – il tag dedicato all’evento, magari “motor show bologna 2015” che non solo mi raccoglie una serie di contenuti appartenenti a più categorie (auto, prove su strada, anteprime) in un’unica ulteriore pagina aggregatrice; ma lo fa centrando una query che difficilmente potrei focalizzare nella struttura del sito.

E tu come utilizzi i tag? Gli esempi che ti ho portato secondo te sono congruenti o ci sono altri usi meno limitativi del tag?

Fammi sapere la tua nei commenti!