La notizia è di quelle che fanno tremare le gambe ai vari SEO expert: Google ha iniziato a inserire meta description più lunghe nella serp. La classica dimensione di 160 battute (circa) ha lasciato il posto a un testo più lungo. Raggiungendo circa 230 colpi di tastiera. Una bella differenza, non credi?

testi lunghi

Un bel colpo, un passo in avanti per chi ha penne affilate e web copywriter alle proprie dipendenze. E guarda un po’, proprio in questo periodo Twitter ha aumentato il numero di battute in un singolo tweet. Passando da 140 a 280 caratteri. Anche qui la rivoluzione è in atto, si scrive di più su questo social.

Situazione insolita. La meta description e il tweet erano due casi di micro-copywriting online. Il primo applicato al settore SEO e il secondo al social media marketing. Ma oggi c’è più spazio per chi ama scrivere e vuole usare il copy nel modo giusto. Appunto, qual è la strada da seguire in questi casi?

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Come usare le meta description più lunghe

Con l’arrivo delle meta description più dettagliate si impone la domanda: e ora cosa faccio? Cambio tutte le descrizioni già lasciate sul sito web? Dipende, John Mueller ha sottolineato su Twitter che ci sarebbero cose ben più importanti da fare che contare le battute nella meta description. E che il tutto viene considerato in termini dinamicità, non di staticità. Questo per sottolineare che non ci sono regole precise.

Infatti, già prima si considerava la meta description come un elemento molto relativo. Google ha sempre imposto la propria idea di meta description adeguata a una determinata pagina, cambiando anche i testi che hai creato con tanta cura. D’altro canto queste meta description più lunghe potrebbero essere usate in qualche modo. Tipo per aumentare il CTR, il rapporto che tanto piace ai SEO.

In primo luogo puoi individuare le pagine più importanti per te, quelle che ti portano maggior traffico organico e che rappresentano soluzioni importanti per il tuo business. Sto parlando delle landing page o degli articoli che generano i volumi principali di traffico utile alla tua attività.

Gestisci il lavoro in modo analitico

A questo punto puoi usare i caratteri in più per invogliare il pubblico a cliccare. Inserendo dei benefit, degli sconti se stai vendendo dei prodotti. O magari delle agevolazioni, delle call to action per invitare a cliccare. Ora vai nella serp e goditi il risultato ottimizzando la lunghezza della description.

Per avere dei dati concreti sui quali lavorare puoi usare la sezione Analisi delle ricerche della Search Console: questa sezione è necessaria per avere i dati di ciò che succede nella serp. E di come è cambiato (se è cambiato) il CTR dopo il tuo intervento nella meta description. Operare senza osservare con cura i risultati non è il massimo, ecco perché questo passaggio è necessario.

Anche su Twitter aumentano le battute

Vero, in questi giorni anche Twitter ha deciso di aumentare la lunghezza del testo che può essere inserito. Così cade un dogma del social media marketing: i tweet possono andare oltre le 140 battute e raggiungere quota 280. Il doppio. In questo modo puoi usare Twitter per fare molto di più.

Ad esempio per pubblicare contenuti più impegnativi e interessanti. Cosa significa in termini tecnici tutto questo? Rand Fishkin sottolinea un grafico molto interessante e che puoi vedere in basso. Passando a 280 battute i tweet registrano un numero minore di tweet e un’interazione maggiore. Ci sono più retweet e Like. I parallelismi con la lunghezza delle meta description è immediato.

Anche in questo caso la domanda è chiara: come posso usare i testi più lunghi nei tweet? Non di certo per inserire fuffa, quella puoi lasciarla a casa. Un tweet più lungo non è sinonimo di parole inserite per soddisfare la tua incapacità di raggiungere il nocciolo della questione. Usa questo testo per:

  • Aggiungere una chiamata all’azione.
  • Inserire una statistica interessante.
  • Suggerire uno sconto o un benefit.
  • Puntare su leve persuasive.

Quando si parla di persuasive copywriting sai bene che questi passaggi possono fare la differenza. Elementi come la riprova sociale o il principio della scarsità possono spingere le persone ad accettare le tue offerte. O a cliccare i tuoi link. Però attenzione, devi lavorare in modo da definire i passi adeguati.

Non dimenticare Twitter Analytics

Twitter Analytics, infatti, è decisivo per capire cosa funziona e cosa no. Questa piattaforma si trova in ogni account Twitter andando all’indirizzo analytics.twitter.com. Qui trovi tutti i dati necessari per valutare l’attività del tuo profilo (cosa stai mettendo online? In che momento della giornata? Come risponde l’audience?). Ma soprattutto puoi capire quali sono i tweet che ottengono maggiori risultati.

twitter

Intendo risultati in termini di engagement. In questo modo puoi avere un quadro chiaro della situazione. E capire se i tweet con testo più lungo hanno generato dei passaggi evidenti, se le persone hanno interagito con il tuo messaggio in modo differente. Così come per la meta description, anche i tweet devono essere monitorati nel momento in cui decidi di lavorare diversamente.

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La rivincita dei contenuti lunghi è arrivata?

Sembra di sì. O meglio, sono stati ridefiniti alcuni confini chiari e granitici fino a pochi giorni fa. Però attenzione, questo non è un inno al contenuto lungo senza pianificazione. Scrivere di più non vuol dire ottenere per forza risultati. Anzi, spesso questa quantità può diventare un boomerang per la tua attività.

non voglio parlare di una vera e propria ridefinizione del concetto di micro-copywriting perché ci sono elementi che non cambieranno mai. Almeno credo. Però un punto è chiaro: con queste possibilità in più puoi fare qualcosa di utile per il tuo progetto online. Senza esagerare e valutando sempre i risultati. Sei d’accordo? Qual è la tua esperienza in questi casi?