L’Inbound Marketing, ovvero quel particolare tipo di promozione incentrata sull’essere trovati (e non sul trovare) i clienti si può definire in due canali ben distinti: il canale “Search” e il canale “Social“, ai quali corrispondono i due portali di accesso principali al Web di oggi: i motori di ricerca e i social network. SEO e SMM. Vaniglia e cioccolato per ogni Ch(i)ef del Marketing che si rispetti.

IMHO (in my humble opinion) c’è una sfumatura di fondo da tenere conto, fermo restando che la grossa forza dell’online è proprio quella di introdurre una continuità nella comunicazione, senza interruzioni come accade in televisione – soprattutto quando guardi il tuo reality show culinario preferito.

In soldoni, Sul canale Social le persone aprono conversazioni; sul canale Search cercano soluzioni.

La SEO è intercettare i bisogni

Ne avevo parlato anche qualche post fa: la SEO è, almeno per me, Satisfaction Engine Optimization. Le persone non hanno tempo in questi tempi frenetici, sia offline che online. Ecco perché il prosperare di cibi precotti. Ecco perché il prosperare di soluzioni pronte.

Se in tre secondi il tuo risultato, il tuo prodotto, non soddisfano l’utente.. l’hai perso. Il motore di ricerca non ama i “perdenti”: nel computo dei fattori di posizionamento conta anche l’interazione, la modalità di navigazione dell’utente: se questo torna indietro dopo pochi secondi a rifare la stessa ricerca; probabilmente il sito che è stato posizionato tanto bene non merita quel piazzamento.

In un mondo ideale dove i soufflé vengono sempre bene e Google è davvero reattivo, questo dovrebbe comportare un miglioramento sempre progressivo e all’insegna della qualità (=utilità) delle SERP ma, a essere realisti, non sempre è così.

Non tutte le ciambelle possono riuscire con il buco, anche se Google sembra che a volte abbia tutti i buchi.

La pianificazione SEO è importante

La pianificazione, la strategia, il posizionamento sul mercato prima ancora che sulle SERP sono vitali per una buona riuscita sul canale Search. Se il tuo prodotto è “inutile” non serve e l’utilità non è solo oggettiva, ma è anche magari la soddisfazione di un bisogno di accettazione, ad es. far parte degli hipster per aver comprato quegli occhiali dalla montatura pesantissima.

Ma anche il canale Social non è immune al concetto di soddisfazione dei bisogni – anzi – vedi l’esempio di poco sopra: essendo un canale di conversazione, come fare ad essere accettati e aggregati a un gruppo se manca qualcosa, se c’è una condizione appunto insoddisfatta?

Magari può essere un concetto quasi psico-sociologico, l’importante è che non sia un’idea psicopatica la mia 🙂

Tu cosa ne pensi?