Una delle pratiche SEO Grey Hat che vedo accresciuta nell’ultimo periodo è la compravendita di domini scaduti. Ma cosa se ne fa un “custode del canale Search” di un dominio scaduto? Lo usa come bastone luminoso, nell’oscurità delle caverne oltre la seconda pagina di Google, per vedere la fine del tunnel: insomma, un modo epico per dire Link Building.
Le 3 vie di chi compra domini scaduti per fare SEO
Ci sono almeno 3 applicazioni-base dopo aver grabbato un dominio scaduto:
- Componente di un blog network privato.
- Redirect 301 secco (e aggiungerei, violento).
- Sito secondario – più raramente primario – di un business.
Blog network privato
Viene tirato su un blog più o meno naturale su un argomento o su una serie di argomenti, sfruttando il trust precedente del dominio scaduto, per linkare-a-morte i siti per i quali ci interessa il posizionamento.
- Vantaggio: nella peggiore delle ipotesi, si ha il controllo totale del link e lo si può rimuovere.
- Svantaggio: curare una serie di blog paralleli è un investimento non da poco, direttamente proporzionale alla credibilità degli stessi blog.
Redirect 301
Brutale e cattivo come piace a me, senza alcun filtro e PBN di mezzo, un reindirizzamento secco verso il sito che si desidera spingere.
- Vantaggio: il boost è più diretto.
- Svantaggio: se i link originari non sono a tema è una bella forzatura a rischio Google-Sauron.
Sito secondario di un business
La creazione di un sito a regola d’arte, in tutto e per tutto, che sfrutta il trust abbandonato di un suo precedessore.
- Vantaggio: non parti totalmente da zero.
- Svantaggio: devi necessariamente beccare un dominio a tema o un Exact-Match Domain e non è semplicissimo.
Quindi comprare domini scaduti conviene?
Nonostante tempo fa il nostro Matt preferito (il buon vecchio Cutts) ne abbia sottolineato – si parlava nello specifico di Private Blog Network – l’artificiosità della pratica, comprare domini scaduti può essere una tecnica molto efficace per fare Link Building.
Certo bisogna tenere da conto un altro paio di elementi, per avere il quadro più pennellato:
- Trovare buoni domini su portali come Expired Domains è sempre più difficile.
- Scendere nell’agone delle aste rischia di essere molto costoso.
- Bisogna spendere tempo ad analizzare il valore dei link del dominio scaduto, basarsi sul PR è un’azzardo grossolano.
- I link che passano valore al dominio non saranno per sempre, se i webmaster si accorgono di linkare una risorsa che di fatto non esiste più.
Appurato questo, sappi inoltre che ciclicamente dovrai controllare i domini scaduti che hai comprato. L’investimento si aggrava, per capire se c’è qualcuno da soffiare via, tipo cartuccia Nintendo, e da sostituire.
My two cents sulla compravendita dei domini scaduti
E i tuoi? Compri i domini scaduti e ne fai SEO o ti pare una pratica troppo rischiosa è borderline :D?
Grande Ben,
Google Sauron mi ha messo KO, sto morendo dalle risate. Per quanto riguarda i domini scaduti è rischioso, sempre e l’unica pratica che potrebbe essere efficace… in un certo senso, è quella di creare e montare un blog sfruttando il la spinta del vecchio sito 🙂
finché dura fa verdura (cit. Matt Nutts)
Finché dura… fa paura! (Cit. Domenico Puzone) 😀
Ciao Benedetto pure qua sei? Eheh, io credo che qualsiasi cosa si faccia se fatta senza cervello può essere rischiosa. Se si è in grado di saper distinguere la storia ed i link sul sito scaduto puoi utilizzare questa tecnica in modo molto profittevole. Ciao cumpààà.
Yooo ! Tutto ok :D?
Si, comprare domini a pacchi tanto per.. non è sfruttare bene questo tipo di strategia di spinta!
keep in touch!
Non è la mia tecnica preferita in ambito SEO, questo no (anche perchè costa troppa ed i budget SEO sono spesso risicatissimi già di loro…) pero’ su certi scenari è praticamente irrinunciabile: ho ancora in mente un mio vecchio cliente che gestiva, anche con un certo successo, centinaia di domini di cui, alla prova dei fatti, solo 3 o 4 attivi e tutti gli altri semplici 301 alla home del sito principale. Il mio unico dubbio è che un giorno possa calare una mano piuttosto pesante da parte di Google per cercare di eliminare questa pratica “grey-hat” quasi del tutto, per cui non so fino a che punto possa davvero convenire l’investimento. Di fatto, se si recuperano domini pertinenti e con uno storico decente può avere senso, ma la vedo più come una base per creare nuovi siti satellite, sennò secondo me lascia un po’ il tempo che trova.
Se a qualcuno interessa, giusto in questi giorni sto sperimentando un nuovo tool sul mio sito per valutare domini IT scaduti, con tanto di valutazione numerica di qualità (approssimata, ovviamente) basata su Archive.org: http://migliorhosting.biz/domini-scaduti-it/
Ma il tool è una figata 😀
Lo utilizzerò! Per quanto riguarda la tecnica in sé, anch’io sono più sull’utilizzo in ambito di Private Blog Network, è più dispendioso, certo, ma più naturale e quindi profittevole lato SEO.
Grazie del commento Salva!
Ma se io compro un dominio scaduto a tema con il mio sito principale e lo trasformo in un blog per approfondire una sottonicchia, ovviamente linkando il mio sito principale in alcuni articoli…è una pratica bella e giusta e non ho bisogno di usare IP diversi, intestatari diversi e robe varie vero? Grazie!
Ciao Alex!
L’ideale è di rendere quel blog il più naturale possibile, è ovvio che se in ogni post link a cannone il tuo cliente è un po’ sgamato.
Sugli IP meglio diversi, sugli intestatari ci sono mille teorie complottiste, ma nel dubbio (quindi anche ad occhio umano) preferisco distogliere l’attenzione (cit. Terry & Terri)
Grande Bro! Bell’articolo…ho intrapreso questa strada, l’unica cosa positiva è di alzare il Pr ma l’ottimizzazione deve cmq fatta come si deve.