Ogni giorno mi arrivano tante telefonate e mail di chi gestisce siti e-commerce e vorrebbe fare un’attività SEO offsite (Link Building, digital PR ed altro), sottolineando con convinzione che il loro shop dal punto di vista SEO onsite è ottimizzato.

Proprio qui nascono i problemi dal mio punto di vista. L’e-commerce manager è convinto che leggendo un libro o un paio di articoli ha in tasca la SEO, tanto da aver ottimizzato bene il sito e guadagnato delle posizioni nella SERP.

Ma davvero è così facile fare SEO onsite per un e-commerce?

Mi dispiace deludervi!

Fare SEO per un e-commerce è molto complesso, ed è differente dal fare SEO per un sito “vetrina”.

Quali sono gli errori più comuni che riscontriamo, in un sito e-commerce “ottimizzato” alla buona?

Elenco in breve gli errori che riscontriamo spesso in tutti gli shop che “pensano” di avere un’ottimizzazione perfetta.

gli errori seo per e-commerce

1) Il gioco del Canonical:

Metto il canonical e risolvo il problema, ora Google mi vedrà e non avrò più contenuti duplicati nella Search Console

Non è così, il Canonical è necessario per un’e-commerce, ma ci sono alcuni dati importanti da tener presente:

  • il Canonical non risolve i contenuti duplicati degli articoli, se abbiamo 2 prodotti con lo stesso title e/o la stessa description, questi continueranno ad essere duplicati. Il tag implementato bene risolve la parte dei filtri e del Order by.
  • Con il canonical non possiamo mettere un link interno ad una pagina filtro esempio http://www.nomesito.com/it/6-vendita-prodotto?orderby=name&orderway=desc. La linking interna deve essere distribuita nel modo corretto, non possiamo Linkare a risorse, che Google non deve considerare.  Il motore di ricerca ci prenderà per pazzi 🙂

2) La linking interna è fatta bene

Metto link nel footer e nell’header 🙂 

Spesso vedo siti con tanti link nel Footer, con l’idea di aver risolto il discorso della linking interna. Ci sono alcune precisazioni da fare.

Bisogna aver chiaro che i punti fondamentali che incidono sono:

  • Link nel testo contro link dell’architettura: i link nel testo hanno una rilevanza maggiore di quelli strutturali, delle volte Google potrebbe anche prendere in poca considerazione il Boilerplate e dare più  rilevanza ai link nel contesto;
  • La posizione del link nella pagina, quindi nel contenuto in cui si trova,
  • anchor text: Google da molta importanza alla parola chiave che linkiamo. Facciamo attenzione, quando facciamo Link Building, non possiamo mettere 2 volte la stessa anchor text “SEO specialist“, una sulla pagina /seo-specialist e un’altra sulla pagina /consulente-seo. Si creerebbe solo confusione e Google non saprà quale tenere in considerazione come pagina da posizionare (quando linkate ricordatevi sempre di fare attenzione al Pinguino). Lo stesso vale per le anchor text interne, linkiamo in modo chiaro, con anchor text inerenti e non duplicate, dobbiamo far capire all’utente e al motore di ricerca in modo chiaro e senza dubbi quale pagina deve posizionare per le key di nostro interesse;
  • il tipo di link: un’immagine con tag alt passa minor trust di un link nel testo;
  • Il trust della pagina e la quantità di link in uscita: troppi link in uscita da una pagina disperdono la link juice, allo stesso modo ogni pagina ha il suo trust, quindi i link della home avranno sicuramente più trust di link provenienti da un prodotto, se la struttura è corretta; (delle volte capita che un prodotto ha trust maggiore della home e lì nascono i problemi).

3) Cambio un URL faccio il 301

 Non perdo il posizionamento…

Si apre un mondo. Tutti sanno o quasi tutti, che una pagina posizionata, deve essere reindirizzata.  Ci sono, però, alcuni punti da non sottovalutare:

  • ogni Redirect ha delle conseguenze: in primis se la pagina in questione riceveva backlink, l’ideale sarebbe cambiare anche l’URL di destinazione, in modo che non si disperda nemmeno un po’ del trust acquisito,
  • i link interni vanno cambiati: perché far fare il giro del mondo a Google con tanti 301? Il crawler si rallenta, rischiamo di consumare il “budget”, che Google ci ha riservato, nel modo errato. Se cambiamo un URL dobbiamo assicurarci di cambiare anche tutte le URL interne che linkano a quella risorsa.

4) Duplicazione di categorie e brand

Creo la pagina brand e metto il brand anche nelle categorie…

Spesso mi capita di incappare, in questo errore: duplicazione della pagina brand.

Contenuti duplicati in search console

In PrestaShop abbiamo la possibilità di creare le pagine brand attraverso il catalogo>produttori.  Un’ ottima cosa, in quanto ci prendiamo tutte le keywords del brand che vendiamo.

Con la convinzione che abbondare sia meglio, si crea lo stesso brand anche nelle categorie. Così da ritrovarci 2 categorie/brand:  “/12-marchio-bello” e “83-marchio-bello”, immaginate quanta confusione in Google, dovrà decidere quale delle 2 pagine posizionare per la key “marchio bello”.

5) link esterni a Go Go

Sono iscritto a Trovaprezzi, Kelkoo, Shopmania, Ebay, Amazon e metto un bel link alla loro home o ai nostri negozi Ebay e Amazon, in modo da far vedere ai nostri clienti che si possono fidare di noi

Troppa confusione, facciamo un po’ di chiarezza:

  • Vogliamo dirlo o scriverlo da qualche parte, che siamo iscritti ad alcuni marketplace, ci può anche stare, ma se mettiamo un link in esterno verso un altro sito, abbiamo appena salutato il nostro possibile acquirente, che si fiderà sicuramente di più del nostro negozio Ebay in quanto siamo power seller;
  • stiamo passando trust ad un probabile concorrente in SERP, perché i nostri prodotti sono in vendita anche sui marketplace e regalargli un link non è mai il massimo;
  • regola d’oro di un’e-commerce mai far cliccare su un link che porta su un altro sito;

6) il checkout riempiamolo di input

Metto Correlati, push in the cart, popup vari …

Un checkout perfetto 3 STEP o 5 STEP

Questo punto, infine si allontana in parte dalla SEO, ma è importante.

Se vediamo i checkout di grandi brand come Amazon, Adidas, ad esempio, al momento del checkout, il sito cambia forma, escludendo qualsiasi distrazione, facendo concentrare l’utente su un solo aspetto, l’acquisto. In questa fase, non ci sono vie di scampo o acquistare o chiudere la pagina.

Per cui due cose dobbiamo considerare:

  • se siamo stati così bravi da portarlo al checkout, dobbiamo solo farlo arrivare alla fine, senza troppe distrazioni;
  • le soluzioni per aumentare il carrello medio sono altre, ed in altri momenti.

Puoi approfondire a questo link:  https://it.semrush.com/blog/guida-prestashop-per-aumentare-il-valore-medio-del-carrello/